Piero Angela per me è il ricordo di quando, da piccolo, la sera a casa dei nonni, in tv Superquark era un appuntamento fisso. Rimanevo sempre affascinato sia dall’archeologia che della tecnologia che veniva raccontata, partendo dalle antiche culture egizie o romane e arrivando fino alle prime nanotecnologie utilizzate in campo medico.
Oggi, ad una decina di anni di distanza da quelle trasmissioni, mi ritrovo a lavorare nell’ambito informatico, un settore dove non si smette mai di imparare, proprio come nelle puntate di Superquark.